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Conegliano: dolci, verdi, frizzanti colline – Itinerario enogastronomico ideale tra arte, cultura e tradizione

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Conegliano, candidata a patrimonio dell’Unesco e itinerario enogastronomico ideale. Alla ricerca di vini e prodotti d’eccellenza. Tra arte, cultura e tradizione. E le mille bollicine del famoso Prosecco Superiore.

Conegliano, Italia.
Quanto tempo ci vuole per innamorarsi? Un ragazzo e una ragazza si incontrano per caso, hanno diciotto anni. Diventano amici, nemici, si amano, amano altre persone, si perdono, si ritrovano, si rincorrono. Sono molto diversi e devono trovare se stessi, prima di trovare l’altro. Passano gli anni senza che la passione si spenga, tra incontri mancati e riavvicinamenti. Un fil rouge che li tiene uniti nello scorrere degli anni. Forse come cantava Battisti, neanche un minuto di non amore. Una storia d’amore congelata. E intanto crescono. Dieci anni per capire un grande amore. Dieci inverni. Il film d’esordio cinematografico di Valerio Mieli, protagonisti Iasbella Ragonese e Michele Riondino. Sullo sfondo, le atmosfere incantate e fiabesche di Venezia, Mosca e delle colline di Conegliano.

Verdi colline che disegnano un paesaggio lieve e affascinante, fatto di dolci declivi, versanti scoscesi, vigneti che visti dall’alto disegnano ricami. Con centri pittoreschi, aziende agricole e cantine. Sono le colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. Prodotto simbolo di queste terre. Bollicine  che hanno conquistato il mondo, facendo del nostro spumante l’ambasciatore di un territorio dal valore unico. Tanto da essere candidato a entrare nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Luoghi di dolcezza infinita, in cui farsi cullare dalla natura, coccolarsi con la bontà dei prodotti del territorio e riempire lo spirito con l’arte di maestri del Rinascimento italiano, quali Giovanni Battista Cima da Conegliano e Giovanni Bellini.

Conegliano è il punto di partenza ideale per un itinerario nell’Alta Marca Trevigiana. Il Duomo, nel centro storico, conserva una delle opere più famose del Cima, la Madonna in trono col Bambino tra Angeli e Santi. Villa Gera, che domina la sommità della collina, elegante residenza neoclassica, e i resti del castello medioevale, oggi sede del Museo Civico.

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Poco più in là, San Pietro di Feletto, dove sorge una delle pievi più antiche d’Italia. Architetture semplici e austere, contornate da un ampio porticato e un campanile medioevale.

San Pietro di Feletto troverete un luogo perfetto dove fare base. È Ca’ del Poggio Ristorante & Resort,  lungo la Strada del Prosecco Superiore DOCG. Hotel di charme, elegante e raffinato, con una magnifica terrazza esterna in cui lo sguardo e il cuore spaziano sulle colline e la sera sul cielo stellato. E fino a Trieste e all’Istria, meteo permettendo. Un posto di cui ci si innamora e dove ci si può innamorare in una fuga romantica. Il suo ristorante, insignito del Diploma di Buona Cucina dell’Accademia Italiana della Cucina nel 2012, si distingue per il menu di pesce. Non per niente qui il motto è “Dove il Prosecco incontra il mare“. È la storia della famiglia Stocco, che ha creduto in questo progetto fino a conquistare l’apprezzamento dei più esigenti gourmet.

Da qui si parte alla scoperta dell’Alta Marca Trevigiana, con i suoi sapori dietro cui si celano altre storie di famiglie, che con amore e passione hanno trasformato i loro prodotti in eccellenze.

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Storie come quella della famiglia Balbinot e della loro azienda agricola Le Manzane, sempre a San Pietro di Feletto. Una storia che inizia a metà Novecento e abbraccia tre generazioni. Dal capostipite Osvaldo con la moglie Elsa, al figlio Ernesto con la moglie Silvana, ai loro giovanissimi figli Marco e Anna. Tanto lavoro. Più amore, passione e tantissimo entusiasmo. Per creare valore. Per emozionarsi e per emozionare. Per esempio, con lo Springo, creazione che ha debuttato al Vinitaly 2015. Un Conegliano Prosecco Superiore Rive di Manzana DOCG, raffinato ed elegante, anche nella veste testa di moro e nero. E che sa di primavera, come fa intuire il nome che strizza l’occhio all’inglese spring, ma non dimentica la tradizione del dialetto veneto che suona come vivace e brioso. Note di frutta fresca, in particolare mela verde,  ananas, agrumi e sentori finali di  fiori di glicine, per un cru edizione limitata. Nella moderna cantina della famiglia Balbinot, anche il classico Extra Dry, il più moderno Brut, distribuiti anche con etichetta in Braille per far conoscere ai non vedenti i piaceri del vino. Il Millesimo 20.10, nato nel 2010 e  massima espressione qualitativa dell’azienda Le Manzane. Tra i rossi, lo squisito Marzemino Passito. Ma anche cuore.  La famiglia Balbinot ha un forte senso di appartenenza alla comunità e punta alla solidarietà. Così ogni anno la cantina Le Manzane organizza una vendemmia a scopo benefico. Quest’anno l’appuntamento è per domenica 6 settembre. Parte dei fondi raccolti sarà destinata alla Fondazione “Città della Speranza”, il cui Istituto di Ricerca Pediatrica è oggi il più grande centro di ricerca sulle malattie infantili d’Europa.

E dalle Manzane arrivano le vinacce utilizzate dalla Distilleria Andrea Da Ponte, a Corbanese di Tarzo. L’azienda fondata nel 1892 da Andrea Da Ponte, discendente da un fratello del celebre Lorenzo Da Ponte, pseudonimo di Emanuele da Conegliano. Per gli appassionati di opera, il librettista di Mozart, autore de Le nozze di Figaro, del Don Giovanni  e di Così fan tutte.  Una famiglia che si unisce a un’altra grande e nobile famiglia di questi luoghi,  quella dei Fabris.  Nel cuore l’arte, il teatro e il cinema di cui si innamora Pietro Fabris dopo aver visto nel 1930 La canzone dell’amore, film di Gennaro Righelli. Oggi è Francesco Fabris a guidare l’azienda  e a portarne avanti l’arte e la raffinata qualità del “Metodo Da Ponte“, documentato da Matteo Da Ponte fin dal 1896.  Con uno sguardo attento e uno profondo rispetto per la natura e il territorio. Dal 1983 le grappe sono, infatti, prodotte utilizzando fonti di energia rinnovabili. E un sogno nel cassetto: aprire un museo dedicato a questa lunga storia d’amore. Unica, come il nome della Grappa monovitigno Gran Riserva, dai raffinati aromi tipici delle colline di Conegliano Valdobbiadene.

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Altra tappa gustosa e simpatica da non lasciarsi sfuggire, la Latteria Perenzin di San Pietro di Feletto. Coppia nella vita e nel lavoro Emanuela Perenzin, pronipote del fondatore del caseificio agli inizi del 1900, e Carlo Piccoli sono stati eletti Migliori Professionisti del Formaggio al Concorso Alma Caseus 2012. Formaggi tradizionali e biologici, di capra, di vacca e di bufala, pluripremiati nei concorsi sia italiani sia internazionali.  E poi spazio alla degustazione, con Percorsi Enogastronomici di Ricerca, Bottega di specialità, Cheese Bar e Ristorante. Assolutamente da assaggiare l’ubriacato di bufala al Glera, il vitigno del prosecco, che si è aggiudicato la medaglia d’oro al World Cheese Awards di Londra, e il San Pietro in cera d’api.

Fare tappa a Susegana, sede del castello di San Salvatore, antica fortificazione del XIV secolo, che ogni anno, a maggio, ospita la più importante manifestazione dedicata al Conegliano Valdobbiadene DOCG: “Vino in Villa”. Passare per Refrontolo. Fare una visita alla chiesa di San Vigilio a Farra di Soligno, circondata dai vigneti, sull’alto di Col San Martino. Non perdere Valdobbiadene, con la chiesa parrocchiale di Guia, attribuita al Canova, la chiesa quattrocentesca di San Gregorio, Villa Piva, detta anche Villa dei Cedri, un antico opificio ottocentesco. E Villa Barberina del Settecento. Proseguendo, si arriva nella zona cru della DOCG Conegliano Valdobbiadene: l’area del Cartizze, che dà il nome al celebre spumante, prodotto tra le colline più scoscese di Santo Stefano, Saccol e San Pietro di Barbozza. Qui ha sede anche la Confraternita del Prosecco. Addentrarsi nei territori suggestivi della DOCG, fino a Miane e Campea. Fermarsi a Follina, per l’Abbazia cistercense di Santa Maria di Follina, eretta su un precedente edificio benedettino nel XII secolo. Con tutto il fascino, il mistero e la storia dei templari. Proseguendo lungo la vallata si arriva, infine, a Vittorio Veneto, la città della vittoria contro gli austriaci nella Grande Guerra, alla quale è dedicato il Museo della Battaglia.

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Tanti i ristoranti, dai più rustici ai più raffinati, dove fermarsi per una gustosa pausa. Un rustico pranzo alla Trattoria da Sabrina, a San Pietro di Feletto, dove il re è lo spiedo. Saporita e ricca specialità della cucina pedemontana. Una raffinata cena Al Capitello, a Corbanese, accogliente e raffinato, con menu che seguono il ritmo delle stagioni: erbe spontanee, funghi, castagne, ortiche, asparagi da rust.

A metà strada tra due perle che non hanno bisogno di presentazioni, Venezia e Cortina, Conegliano è una meta ideale in qualsiasi periodo dell’anno. Una vacanza, una fuga da bon vivant, all’insegna del relax. Un week end lungo, magari in settembre.

IL TACCUINO DI AGENDA VIAGGI

Dove dormire
BEST WESTERN Hotel Canon D’Oro a Conegliano
Un antico palazzo dei Cinquecento completamente ristrutturato con mobili in stile veneto e interessanti pezzi d’antiquariato.

Ca’ del Poggio Ristorante & Resort a San Pietro di Feletto.
Vista sui vigneti del famoso Prosecco. Da ammirare anche adagiati nella Jacuzzi in esterno. Qui passa il Giro d’Italia al Muro di Ca’ del Poggio. Famoso quindi tra sportivi e amanti del ciclismo. Al ristorante si consiglia: risotto Prosecco e mare; zuppa di pesce fredda; ombrina al forno.

Hotel Astoria a Susegana
Affascinante atmosfera fine ‘800, immerso nel verde e situato sui colli trevigiani, a ridosso delle Prealpi Venete.

Dove mangiare

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Trattoria della Libera – via Farra, 24/A a Sernaglia Della Battaglia (TV) Telefono: 0438 966295
Si consiglia: primi piatti con pasta fatta in casa, carni grigliate insaporite con le diverse erbe aromatiche. Ne coltivano quasi un centinaio nel verde adiacente.

Trattoria da Sabrina – via Cervana, 1 a San Pietro di Feletto (TV) Telefono: 0438 486235
Si consiglia: lo spiedo, specialità della casa; la pasta fatta a mano secondo l’antica ricetta della casa.

Ristorante da Gigetto – Via A. De Gasperi 5 – 31050 Miane (TV)
Telefono: 0438 960020
Si consiglia: Savarin d’asparagi bianchi e verdi su fonduta di Montasio.

Ristorante Al capitello – via S. Francesco, 1 a Corbanese (TV)
Telefono: 0438 564279
Si consiglia: strigoli di pasta fresca padellati al radicchio di Treviso e salsiccia bianca; tortino ai germogli di primavera al cuore morbido di casatella tervigliana DOP e la sua fonduta; funghi alla griglia.

Trattoria Alla cerva – Piazza Flaminio, 8 Vittorio Veneto (TV) Telefono: 0438 1849259 –
Si consiglia: faraona al ginepro.

Ristorante Salis – Strada di Saccol, 52 Santo Stefano di Valdobbiadene (TV) Telefono 0423 900561
Si consiglia: Risotto al basilico e Cartizze Superiore.

Scritto da Francesca M. Ferrari, pubblicato il per www.agendaviaggi.com

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I consigli Marcadoc:

Azienda Agricola Le Manzane
via Maset, 47/b – 31020 San Pietro di Feletto (TV)
Tel. +39.0438.486606
info@lemanzane.itwww.lemanzane.it

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Latteria Perenzin
Via Cervano, 85 31020 Bagnolo (TV)
tel: 0438/34874
www.perenzin.cominfo@perenzin.com

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Ristorante Relais Ca’ del Poggio
Ristorante Tel. +39 0438 486795
Hotel Tel. +39 0438 787154
ristorante@cadelpoggio.it – www.cadelpoggio.it
hotel@cadelpoggio.it – www.hotelvilladelpoggio.it

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Distilleria Andrea Da Ponte S.p.A.
Via Primo Maggio, 1 – Corbanese – 31020 – TV
Tel 0438 933011 – Fax 0438 933034
info@daponte.itwww.daponte.it

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Best Western Hotel Canon d’oro
via XX Settembre, 131 – 31015 Conegliano (TV)
t.:+39 043834246 – f.: 043834249 -
skype: hotelcanondoro – info@hotelcanondoro.it
www.hotelcanondoro.it

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si consiglia di verificare presso gli organizzatori.

Per maggiori informazioni: info@marcadoc.it



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